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01/10/19

Piano Nazionale per la scuola digitale, un'evoluzione tecnologica per diventare programmatori già dalle scuole elementari!



Settembre, tempo di tornare sui banchi di scuola, sia per gli studenti che per gli insegnanti. 

 

Guardando più attentamente la scuola, quali sono i metodi e gli strumenti utilizzati negli anni 2000 per l’insegnamento, in un mondo sempre più orientato verso la tecnologia?

In altri campi, come ad esempio, il settore automotive, vediamo l’impiego della tecnologia su larga scala, con macchine che parcheggiano da sole o meglio che si guidano interamente da sole senza la necessità dell’interazione umana.
Spostandoci alla vita di tutti i giorni, osserviamo come nelle nostre case siano entrati strumenti iper tecnologici che ci permettono, tramite remoto o comando vocale, di controllare la “vita” della nostra casa, forni o lavastoviglie accesi con comandi vocali, riscaldamento o condizionatori accesi tramite un semplice click a distanza… e la scuola?


In Italia il sistema scolastico è ancora di “vecchio stampo”, i professori spiegano ancora dalle loro cattedre (senza, molte volte, creare interazione o curiosità negli studenti), usando ancora lavagne e gessetti e i compiti sono da fare a casa usando la cara carta e penna. Vige una totale assenza di aiuti tecnologici in un mondo ormai comandato interamente dalla tecnologia.
Ma, come reagirebbe la scuola di fronte ad una rivoluzione tecnologica?


L’uso di tablet, LIM, aule multimediali e smartphone sarebbero ottimi strumenti se abbinati ad app e piattaforme per l’apprendimento, rinforzerebbero e stimolerebbero il percorso psico cognitivo di ciascun studente. In un contesto simile, la tecnologia faciliterebbe anche l’incontro tra studenti, insegnanti e famiglie. Sarebbe un linguaggio comune che spianerebbe molte delle attuali barriere di apprendimento.

A rinforzo di questa tesi tecno-scolastica, abbiamo la recente apertura della scuola “Dino Compagni” di Firenze. Una scuola modernissima e ad impatto zero dal punto di vista ambientale, pensata su misura per i ragazzi ma anche come centro civico per tutto il paese, data la costruzione di ludoteche e biblioteche interamente a respiro tecnologico.

La tecnologia, impiegata in questo senso, darebbe una marcia in più a tutta la nazione e preparerebbe i nostri figli a confrontarsi e a tenere testa alle realtà più avanzate a livello mondiale, posizionando il paese ad un livello superiore.

Della tecnologia non dobbiamo però abusarne, sarà compito del docente sensibilizzare lo studente a ciascun strumento messo a disposizione. Infatti una pecca nell’uso della tecnologia si può facilmente trovare anche ai giorni nostri, l’uso di smartphone o tablet non controllato, permette ai ragazzi di “barare” su compiti e di conseguenza sull’insegnamento stesso. Per questo motivo si sta studiando un metodo alternativo con il quale svolgere gli stessi, tramite l’aiuto di genitori o di appoggi esterni, aiuti che non permetterebbero l’uso di strumenti digitali e che lascerebbero allo studente lo “sforzo” di capire ed imparare.

La scuola dovrà diventare al più presto digitale, se così non sarà, non si avrà futuro.

La sfida ora è quello di iniziare questa rivoluzione introducendo gli strumenti e dando una svolta al vecchio metodo scolastico, per migliorare il sistema di apprendimento e renderlo più che mai innovativo e persuasivo.

Pronti al cambiamento?
 

 

 

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