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05/09/16

Il terremoto ai tempi dei social

Sono le 3.36 di notte quando i sogni di mezza Italia vengono interrotti, scossi, sgretolati in mille pezzi. Ma per chi è riuscito a risvegliarsi la realtà è stata l’incubo peggiore. 
Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto non ha bisogno di molte presentazioni, a due settimane dal sisma, il dolore, lo sgomento e la commozione restano impressi in modo indelebile nei cuori non solo degli abitanti di Amatrice, Accumuli, Rieti e Arquata del Tronto, le province più colpite, ma in quello di ogni Italiano.
Espressione ne è il grande mondo dei social che mai come in questa occasione si è dimostrato partecipe della sofferenza, fautore di solidarietà ed enorme catalizzatore di informazioni


Partiamo dai numeri raccolti dall’analista Vincenzo Cosenza per avere un’idea della portata del fenomeno.
Il 24 agosto, tra le 2 e le 11 del mattino successivo, sono stati generati oltre un milione di post da 360 mila utenti attivi. Oltre 6,6 milioni le interazioni che si sono generate dai messaggi, principalmente su Twitter e Facebook.                                                      
                                                                                                             

Il picco di condivisioni è avvenuto intorno alle 4, poco dopo la prima forte scossa con 44 mila post, il secondo alle 11 con 72 mila post.
Anche la portata degli hashtag rende bene l’idea di quanto il terremoto abbia scosso anche la normale routine dei social: #terremoto è stato usato 171.000 volte da 47.500 utenti; #amatrice 24.000 volte, #rieti 10.000, #accumoli 6.000 volte.
I post della Croce Rossa e Protezione Civile, con i numeri utili da contattare e le richieste di sangue, sono tra i più condivisi, anche se i primi messaggi ad arrivare sono stati, come in occasioni simili, quelli degli utenti che hanno avvertito le prime scosse nelle città vicine.

 

Frasi di sgomento, di paura, di rabbia, di solidarietà. Ognuno sente il bisogno di condividere, di dire la sua, di partecipare a questa tragedia come può, quasi a soffocare la voglia di correre là, nel cuore dell’Italia, e scavare a mani nude con i volontari, i pompieri e le unità cinofile. E forse in parte - diciamolo - anche per soddisfare la nostra innata voglia di sapere tutto, di vedere tutto, di conoscere tutto, di comunicare tutto. E allora ecco che i polpastrelli corrono sulle tastiere, man mano che la conta dei morti viene aggiornata dai principali TG, con la nuova tecnica della diretta streaming di Facebook Live. Il tempo passa inesorabile e gioca la sua crudele partita. Ma per fortuna arriva anche qualche bella notizia: una bambina viene estratta viva dalla macerie dopo 16 ore. E allora si piange e si applaude coralmente, il web si colora di speranza e di congratulazioni per i volontari che non smettono di scavare. 

E nel dramma c’è sempre una storia fin troppo vera da raccontare, che diventa virale: tragica come quella di mamma Martina che, scampata al terremoto dell’Aquila nel 2009, sotto le macerie di Arquata del Tronto ha perso la figlia Marisol di soli 18 mesi, commuovente come la gattina Gioia, recuperata sana e salva dopo 6 giorni trascorsi sotto i sassi di Amatrice, o come il Golden Retriever Romeo che ha riabbracciato i suoi padroni dopo ben 9 giorni, di infinita felicità come quella 60 persone estratte vive dalle macerie, grazie all’aiuto delle unità cinofile. 

La vita va avanti e il web si mobilita per aiutare chi ha ancora la forza e la fortuna di vivere. “Serve sangue”, recita l’appello dell’Avis. Dopo solo poche ore, all’ospedale di Rieti c’è già una fila chilometrica per donare, tanto che molti devono ritornare a casa. “Non serve più cibo, ma giocattoli e matite colorate per i bambini”: ed ecco che arrivano scatoloni per i più piccoli. È il web della solidarietà, immediata e potente, che in tempo reale risponde ai bisogni concreti di una popolazione distrutta. È il web globale capace di mobilitare con un solo click persone, organizzazioni, associazioni, banche, ristoranti.
Esempio ne è l’iniziativa di raccolta fondi: “Un’Amatriciana per Amatrice” che prevede di devolvere 1 euro per ogni piatto di pasta ordinato e consumato, che ancora impazza sui social. E infine è un web che, mai come in questi episodi, fa la differenza


Copertina: credit Makia

Right: Fonte Calabria Reportage http://www.calabriareportage.it/terremoto-centro-italia-la-diretta-almeno-120-morti-case-implose-fase-critica-deve-ancora-iniziare-foto-e-video/
 
Left: credit Vigili del Fuoco. Fonte: http://www.lastampa.it/2016/09/03/societa/lazampa/cane-cani/dieci-giorni-dopo-il-terremoto-il-cane-romeo-estratto-vivo-sotto-le-macerie-di-amatrice-ip4L4zw8N2KkuJa5AUcwaO/pagina.html

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