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28/11/17

Clickbait: qualche consiglio per non cadere nella rete



Recentemente abbiamo pubblicato un post sulle fake news e su come i social network tentino di combatterle. Oggi vogliamo parlare del fenomeno che spesso si nasconde dietro le bufale e le rende doppiamente insidiose: il clickbait.

Il termine (traducibile come “esca da click”) indica l'uso di titoli accattivanti e spesso fuorvianti per convincere l'utente a cliccare sul link. “Questo articolo è stato censurato in tutto il mondo!”, “Quello che succede in questo video è incredibile”, “Guadagna 25.000 euro alla settimana dal divano di casa”... solo solo alcuni esempi di “esche”, piazzate sulla rete per indurci a cliccare.

La pratica del clickbait nasce in relazione ai social network come Facebook, dove le notizie non solo vengono lette ma anche condivise. Un link “esca” può dunque raggiungere decine di migliaia di utenti in poche ore, moltiplicando le possibilità che qualcuno caschi nella “trappola”. Nel 2016 Facebook ha aggiornato il suo sistema di visualizzazione dei post allo scopo di penalizzare i titoli eccessivamente persuasivi, tuttavia il fenomeno è ben lontano dall'essere eliminato.

Ma cosa succede se “abbocchiamo”? Generalmente il clickbait ha come unico scopo quello di aumentare il traffico di una pagina internet per guadagnare con la pubblicità online. Finire su uno di questi siti non comporta grandi rischi, solo il fastidio di ritrovarsi a leggere contenuti gonfiati con la consapevolezza che il nostro click farà guadagnare qualche euro in più ai “furbetti” che gestiscono la pagina.

Vi sono però anche casi in cui il clickbait è utilizzato per diffondere virus informatici e rubare i dati del malcapitato utente attraverso malware, che si impadroniscono del PC e delle informazioni in esso contenute. Si tratta dunque di un pericolo reale, dal quale è importante sapersi difendere.

Ecco allora qualche consiglio per non lasciarsi abbindolare. Prima regola: avere buonsenso! Diffidate dalle notizie eclatanti e dai titoli con dieci punti esclamativi. Il video è stato censurato dall'F.B.I.? Allora com'è possibile che circoli tranquillamente su Facebook? Insomma, non serve essere Sherlock Holmes.

Quando la notizia vi sembra valida, ma avete qualche dubbio, potete effettuare una ricerca su Google, se i principali portali d'informazione riportano la news è (quasi) sicuramente autentica.

Per i più sospettosi esistono siti dedicati, sui quali si possono trovare liste delle fake news più comuni e dei siti che le diffondono. Per approfondire l'argomento visitate bufale.net, bufale un tanto al chilo e bufalopedia.

Infine, se l'indirizzo del sito è www.reppubblica.it, meglio non aprirlo. Elementare, mio caro Watson.

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